Il Comune di Siracusa Capofila del Distretto Socio Sanitario D 48, il Consorzio Sol.Co. Catania Rete di Imprese Sociali Siciliane, il Consorzio Mediterraneo Solidale e la Cooperativa Passwork organizzano, venerdì 1 luglio 2011, alle ore 10.30, presso la sala stampa del Comune di Siracusa, una conferenza stampa di presentazione del progetto “Volare Alto – Prevenzione primaria e secondaria delle dipendenze patologiche in favore di giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni”, ai sensi del decreto 5 dicembre 2003 (dpr 309/90).

 

Alla conferenza stampa interverranno il Sindaco del Comune di Siracusa, Roberto Visentin, il Direttore Generale ASP di Siracusa, Franco Maniscalco, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Siracusa, Antonello Liuzzo, il Dirigente alle Politiche Sociali del Comune di Siracusa, Rosaria Garufi, il Dirigente SERT ASP Siracusa, Roberto Cafiso, il Presidente del Consorzio Sol.Co. Catania, Dino Barbarossa, il Presidente del Consorzio Mediterraneo Solidale, Sergio Mondello e, della Cooperativa Passwork, Sebastiano Scaglione, che si occupa della Direzione del Progetto.

Il progetto “Volare Alto” si svilupperà nell’intero territorio del Distretto Socio Sanitario D48, coinvolgendo i Comuni di Siracusa, Priolo Gargallo, Floridia, Solarino, Canicattini Bagni, Sortino, Palazzolo Acreide, Buccheri, Buscemi, Cassaro, Ferla.

Il progetto, che avrà una durata triennale, dal 2011 al 2014, è rivolto a tutti i giovani residenti nel territorio con un’età compresa tra i 14 e i 24 anni, agli educatori “adulti”, a scuole medie superiori, associazioni sportive, giovanili e di volontariato, a contesti di aggregazione diurna e notturna, genitori e i decisori politici territoriali che, attraverso azioni di informazione, sensibilizzazione e formazione, sono un punto di riferimento per i giovani.

L’idea nasce dalle conclusioni contenute nella ricerca finanziata dall’Istituto Affari Sociali di Roma, “La Febbre del sabato sera”, realizzata nel 2008 nel territorio della provincia di Siracusa sul fenomeno delle droghe ricreazionali, da dove si è evinto che, tra le maggiori cause specifiche del disagio rientra il consumo di sostanze psicoattive usate per “divertimento” negli ambienti di vita notturna e durante i fine settimana, tra cui l’alcool.
Per raggiungere gli obiettivi del progetto saranno portate avanti alcune attività, quali l’animazione territoriale, la formazione, i servizi di counselling e altri servizi aggiuntivi.
Con “Volare Alto” s’intende diffondere un’informazione mirata e a largo raggio; avere un quadro chiaro di quali sono i luoghi attraversati dai giovani; attuare una campagna di cicli seminariali di sensibilizzazione e informazione rivolta a tutti i docenti e agli studenti degli istituti di istruzione superiore, agli operatori delle agenzie educative informali e agli operatori dei servizi socio-sanitari del territorio; formare un gruppo di operatori referenti delle agenzie educative, sociali, sanitarie in grado di agire come dissuasori e come dispensatori di informazioni sulla riduzione del danno legato all’uso di droghe ricreazionali; formare un gruppo di ragazze/i, studenti dei primi tre anni degli Istituti di Scuola Media Superiore che, attraverso l’acquisizione di strumenti e conoscenze, agiscano poi a “cascata” come “informatori alla pari” nelle diverse realtà territoriali e scolastiche; formare gli operatori del progetto sui temi specifici del progetto ed in particolare sulle attività di prevenzione, sul lavoro di rete, sulla conduzione di gruppo e sulle problematiche adolescenziali; costituire tre “Task force” territoriali formate dal gruppo di docenti e di studenti che hanno partecipato al corso di formazione che agiscano come “antenne” delle realtà scolastiche e che si confrontino con le equipe di diagnosi precoce del progetto; fare emergere, se possibile, una richiesta di aiuto da parte di coloro che fanno uso di sostanze psicoattive o dei familiari di chi ne fa uso; fornire un servizio di counselling, ascolto e sostegno (equipe di diagnosi precoce) a supporto dei ragazzi e delle loro famiglie; integrare gli interventi del progetto con le altre azioni che incidono nel territorio in tema di disagio giovanile e di lotta alle dipendenze; sviluppare capacità di aggancio con i giovani e giovanissimi nei luoghi tipici del divertimento e dell’intrattenimento; elaborare strategie e strumenti comunicativi in sintonia con il linguaggio del target; avviare reti di collaborazione con il territorio; coinvolgere il target nelle azioni loro rivolte (peer educator) e nell’elaborazione dei messaggi di marketing sociale.

Scarica l’articolo de La Sicilia – 4 luglio 2011.